Mentre si smontano le decorazioni natalizie e si programmano le attività e gli eventi del nuovo anno, ci siamo fatti una domanda: ma se entri al museo, cosa puoi fare?!
Anche se non ci sono grandi eventi da noi non ci si annoia mai!
Prepara carta e penna per prendere appunti, ecco le attività sempre disponibili al museo:
Immergiti nel tour interattivo con l’audioguida disponibile su izi.travel, ricca di aneddoti e quiz
Prendi il giocablocco, un album di attività per divertirti con i bambini dai 6 agli 11 anni
Risolvi il furto a Palazzo Ripanti ritirando il fumetto ed esplorando le opere della nostra collezione
Prova 10 giochi di sguardi fotografici da fare da soli o in gruppo
E per tante altre attività seguici sulle nostre pagine di Instagram e Facebook.
La tradizione del culto di Santa Lucia affonda le sue radici in tempi e luoghi lontanissimi da Jesi, dall’Impero Romano, a Siracusa passando per Palermo e arrivando ad espandersi con culti particolari e tradizioni diverse in tutto il mondo, in particolare nell’estremo nord, in Svezia e Finlandia, creando una scia luminosa di culture unite dalla stessa storia.
Pochi sanno che nella città di Jesi la Confraternita di Santa Lucia dall’anno della sua fondazione esiste ancora oggi.
Con questa giornata grazie alla collaborazione tra Museo Diocesano di Jesi, Rete urbana dei Musei di Jesi, Parrocchia di San Francesco di Paola, Comunità ortodossa di Jesi, e l’azienda biologica Vallesina Bio i cittadini e i marchigiani sono invitati innanzitutto con un trekking urbano nel centro di jesi a conoscere la storia, i luoghi, le opere d’arte che la Confraternita di Santa Lucia di Jesi ha dedicato alla santa, fino a coinvolgere il grande pittore veneziano Lorenzo Lotto.
Per i più creativi, grandi e piccoli, appuntamento al Museo Diocesano per conoscere la Santa della Luce con una caccia al tesoro, particolarmente adatta a famiglie con bambini dai 6 agli 11 anni e con un laboratorio creativo per la costruzione di una ghirlanda natalizia.
Inoltre, per tutta la durata dell’evento, presso il Museo sarà presente Andrea Laudazi di Vallesina Bio con i suoi “Marchigianelli”, taralli al rosmarino che ricordano nella forma e nella tipologia i ben noti “occhi di santa lucia”, uno dei biscotti dolci tipici della puglia che legano il cibo della tradizione al giorno dedicato alla santa. I taralli hanno la particolarità di essere il prodotto di un prezioso progetto che si prende cura del territorio e del paesaggio della Vallesina, del cibo sano che cura e che coinvolge ragazzi con sindrome di autismo per supportarli nella educazione alla vita indipendente.
Ecco i dettagli di programma:
Domenica 11 dicembre
-Ore 16.00 Trekking di Santa Lucia (punto di ritrovo ore 15.45 presso il piazzale della chiesa di San Francesco di Paola, presso l’arco Clementino di Jesi, via suor Maria Mannori)
Visita guidata dalla chiesa di San Francesco di Paola a piazza Federico II sulle tracce della storia della Confraternita di Santa Lucia, le opere d’arte e le sedi storiche ad essa legate.
Saranno visitabili:
– la chiesa di San Francesco di Paola, dove per il Triduo di Santa Lucia sarà esposta la preziosa scultura dorata a cui la Confraternita è particolarmente legata;
– la chiesa e l’oratorio della Confraternita di Santa Lucia presso la chiesa di San Giovanni di Dio, con la gentile collaborazione della comunità degli Ortodossi di Jesi che oggi ha cura del luogo sacro;
– la Pala di Santa Lucia, presso la Pinacoteca Civica di Jesi, e l’opera ad essa connessa della mostra “Gemelli Culturali. Jesi – Mayenne, un viaggio d’artista”, con la collaborazione della Rete Urbana dei Musei di Jesi
– Gli esterni del Complesso di San Floriano, sede originaria della Pala di Santa Lucia di Lorenzo Lotto
– Il palazzo Ripanti Nuovo, già Ospedale di Santa Lucia, sede del Museo Diocesano, per un viaggio iconografico e storico nel luogo di origine della Confraternita.
– Ore 18.00 Semi di Luce. Aspettando Santa Lucia, Museo Diocesano di Jesi, piazza Federico II, 7
Caccia al tesoro per famiglie e bambini dai 6 ai 11 anni e laboratorio pratico per costruire una ghirlanda natalizia.
Le Iniziative sono con prenotazione obbligatoria al numero 349 7630268.
Prosegue la settimana con l’appuntamento straordinario seguente:
Venerdì 16 dicembre, ore 18.30, piazza Federico II, Cattedrale di San Settimio Vescovo e Martire
Presentazione restauro della Porta del Giubileo di Paolo Annibali della Cattedrale di Jesi
Celebrazione di presentazione del lavoro di restauro della Porta del Giubileo di Paolo Annibali della Cattedrale di san Settimio, con spiegazione del significato iconografico della porta e la partecipazione del restauratore Massimo Ippoliti che ha curato il lavoro.
L’intervento è stato possibile grazie al contributo dell’8XMille della Chiesa Cattolica Italiana.
Moltissime ancora le iniziative rivolte ai bambini e le aperture del periodo natalizio:
domenica 18 dicembre, dalle ore 17.00 alle ore 20.00
“Quanto manca a Natale?”
Immersi in un ambiente che rievoca la grotta di Betlemme, lettura ad alta voce di un albo illustrato e attività creativa per famiglie con bambini dai 0 ai 6 anni
Giovedì 5 gennaio, dalle ore 10.00 alle ore 12.00
domenica 8 gennaio, dalle ore 17.00 alle ore 20.00
“Il regalo più bello”
Immersi in un ambiente che rievoca la grotta di Betlemme, lettura ad alta voce di un albo illustrato e attività creativa per famiglie con bambini dai 6 ai 12 anni
6 gennaio, dalle ore 17.30
Jesi e il presepe della chiesa di San Savino
Passeggiata culturale dal Museo Diocesano al presepe della chiesa di San Savino, con la partecipazione dei mastri presepai della Confraternita Jesina.
Primo appuntamento del mese di settembre in arrivo, e si parte uscendo fuoridal palazzo e dalla città di Jesi; vi portiamo nel ricchissimo territorio della diocesi di Jesi per esplorare la frazione di Scisciano, in collaborazione con il Comune di Maiolati Spontini.
Dell’iniziativa, al museo spetta la narrazione delle vicende che hanno portato la chiesa di San Rocco ad assumere l’aspetto odierno.
Le visite guidate saranno possibili dalle 16.30 alle 19.30 e ad ingresso gratuito.
Oltre al gruppo che parteciperà al concorso fotografico, le visite guidate saranno aperte anche a tutti i presenti.
E mentre le campagne si agitano in queste settimane per la vendemmia, da palazzo Ripanti brindiamo al mese dell’uva in compagnia della cantina Brocani di Staffolo dopo aver scoperto la simbologia dell’uva e del vino nell’arte e nella liturgia in occasione della visita guidata “Vino per l’altare”.
Venerdì 9 settembre, dalle ore 21.30, con prenotazione consigliata.
Intanto, ci prepariamo anche alle festività dedicate al santo patrono Settimio dedicando domenica 18 settembre, dalle 17 alle 20 a conoscere la vicenda agiografica del santo romano fondatore della comunità cristiana diocesana, attraverso due iniziative gratuite con prenotazione consigliata:
visita guidata in Cattedrale
Laboratorio didattico per i bambini da 6 a 11 anni.
Il 22 settembre, invece, saremo chiusi: tutti a celebrare il santo e ai festeggiamenti cittadini.
Al via la 6° edizione de “La lunga notte delle Chiese”
Arte, musica e preghiera unite per riflettere sulla fragilità umana e la cura del prossimo
Il Museo Diocesano, la corale della chiesa Regina della Pace di Jesi e la Biblioteca Petrucciana si uniscono, venerdì 4 giugno presso la Cattedrale di San Settimio Vescovo e Martire alle ore 21, per dare vita a “La lunga notte delle Chiese”.
Il periodo storico che stiamo vivendo ci ha travolti e ha sicuramente peggiorato in maniera esponenziale una crisi economica e sociale già avviata. Ha fatto emergere la fragilità dei sistemi mondiali di fronte alla pandemia. Come reagire, quindi, all’espressione “tutto va male, non c’è niente da fare”?. Prendendo spunto dall’allora Cardinale Jorge Mario Bergoglio, il quale rispondeva a tali affermazioni con l’interrogativo: “E tu che fai? E noi che facciamo?”, una risposta si trova sicuramente nel prendersi cura del prossimo. Da qui il titolo alla serata: “Ed io avrò cura di voi?”.
La paura, l’ansia e lo stress ci hanno spesso abituati a girare lo sguardo, a passare accanto, a ignorare le situazioni finché queste non ci toccano direttamente. Un’inclinazione dell’essere umano a chiudersi nel proprio io evidenziata durante la lotta alla pandemia. Ci siamo riscoperti fragili. Spesso, è proprio l’arte a prendere quella fragilità umana e a trasformarla in una visione positiva della vita, avvicinandoci alla fede e quindi a Dio, allontanandoci dalla solitudine delle cose materiali e terrene.
Durante la serata il Museo Diocesano illustrerà la Cattedrale di Jesi e alcune sue opere, soffermandosi proprio sui temi sopra citati. Sarà poi la volta della corale di Regina della Pace di Jesi e delle letture proposte dalla Biblioteca Petrucciana, con canti e brani appositamente selezionati. La serata è ad ingresso limitato: si può accedere tramite prenotazione, chiamando al numero 0731 226749 o inviando una mail a museodiocesanojesi@gmail.com.
Una notte, dunque, che permetterà di unire arte, meditazione e riflessione. All’insegna di una ripartenza definitiva, non solo economica, ma soprattutto spirituale.
La prima iniziativa di giugno per gli istituti culturali diocesani che inaugura un calendario di appuntamenti per l’estate 2021, con l’auspicio di una calda e numerosa partecipazione.
Il Museo Diocesano infatti arricchisce l’orario di apertura tradizionale (dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13.30 spostando l’apertura della domenica dalle 21 alle 23, con iniziative specifiche che verranno comunicate settimanalmente.
Oltre l’orario di apertura sarà sempre possibile farsi aprire il museo e prenotare una visita guidata con un contributo di € 2 a persona, per un minimo di 5 persone.
Dal 16 di giugno al 15 settembre prenderanno anche il via le visite guidate abbinate alla visita del Teatro Pergolesi, previste tutti i mercoledì con due turni di visita, alle ore 11 e 12. E ritorneranno anche i laboratori per bambini dai 6 ai 12 anni previsti con date specifiche individuate in collaborazione con la Rete Urbana dei Musei di Jesi.
In calendario anche una selezione di appuntamenti esclusivi “fuori” dal museo, volti ad esplorare la città, il territorio diocesano e a vivere le sale del museo con un nuovo approccio.
La Lunga Notte delle Chiese, insomma, è il trampolino dei lancio per un ritorno alla vita culturale negli spazi diocesani, dopo una lunga pausa di riflessione.
abbiamo appena chiuso di nuovo le porte a tutti voi.
Siamo obbligati dal nuovo DPCM firmato il 3 novembre che entra in vigore da venerdì 6 novembre 2020, art. 1, comma 9 lettera r).
Siamo profondamente rattristati ma non scoraggiati. Ci troverete comunque qui, dietro le nostre solide e vecchie mura che ci ospitano, innalzate più di 500 anni fa’ proprio per custodire chi aveva bisogno di cura.
A far cosa? Progettare, studiare, programmare tutto ciò che si potrà fare in presenza e tutto ciò che si potrà fare a distanza.
Intanto cosa potrete fare voi? Pensare positivo e prepararvi ad una visita qui! Come? Ecco le nostre proposte.
Non ci conosci? Naviga in questo blog e scopri chi siamo e cosa offriamo!
Vuoi sperimentare una visita a distanza con un’audioguida? Ecco il nostro tour su Izi.travel.
Usi i social? Ecco qui il link alla nostra pagina Facebook.
Vuoi sapere cosa offriamo a distanza per la scuola e i bambini? Ecco le nostre proposte!
Puoi seguire anche il nuovo profilo della rete museale di Jesi su Instagram proprio qui!
Museo diocesano di Jesi, soffitto con grottesche, prima sala, sec. XVIII.
Carissimi,
siamo in piena rivoluzione 2020 e ci scusiamo per aver tardato sugli aggiornamenti del blog.
Come tutti voi siamo shackerati dentro questa incredibile situazione che il Covid 19 ci sta facendo affrontare, e come voi ogni fase che abbiamo attraversato abbiamo cercato di fermarci, comprendere, ri-crearci e ripartire.
Dopo la chiusura siamo tornati ad accogliervi con nuove misure organizzative, che ora pubblichiamo anche qui, perché possiate prenderne visione.
Abbiamo vissuto una bellissima estate, arricchita dai vostri sguardi, volti, e dal vostro abbraccio distanziato ma caloroso. Abbiamo giocato in cortile, con i laboratori proposti in collaborazione con la costruenda rete dei musei di Jesi e offerto orari serali.
Settembre è stato il mese della programmazione delle nuove offerte didattiche, in presenza (rimandate a quando un nuovo dpcm lo consentirà) e a distanza, tutte da approfondire.
Ora, prima di preparaci ai mesi più freddi, ci prendiamo una pausa di due giorni, 1 e 2 novembre, che dedichiamo alle nostre famiglie, alla cura e al tempo lento.
Ci ritroviamo martedì 3 novembre dalle 9.30 alle 13.30 con i soliti orari!
In ottemperanza del DPCM del 26/04/2020 recante misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull’intero territorio nazionale
il Museo Diocesano di Jesi resterà chiuso fino alle ore 24.00 di domenica 17 maggio 2020.
Tornano al Museo Diocesano la mostra e il laboratorio dedicati agli strumenti della scrittura.
Da sabato 11 gennaio a domenica 15 marzo 2020, alcuni oggetti che ripercorrono la storia della scrittura saranno esposti lungo il percorso del Museo Diocesano, creando curiose connessioni che vogliono valorizzare il ruolo degli istituti culturali coinvolti nell’iniziativa già presentata lo scorso giugno 2019, ovvero la Biblioteca Diocesana Cardinal Petrucci, l’Archivio Diocesano, lo Studio per le Arti della Stampa del Comune di Jesi e il Museo Diocesano.
Oltre ad essere alla base della produzione del ricco patrimonio librario e documentario conservato nei suddetti istituti, la scrittura soddisfa l’esigenza comunicativa dell’essere umano ed è gesto espressivo fisico attraverso cui anche inconsciamente l’uomo esprime la sua interiorità, la sua psiche e il suo animo. Nella sua veste formale essa è un’opera d’arte in se’, prodotta con specifici strumenti, gesti e tempi.
Sabato 11 gennaio dalle 17 alle 20 bambini e adulti avranno l’occasione di immergersi in un gioco-laboratorioche condurrà alla scoperta e sperimentazione di antichi supporti scrittori, curiose pagine manoscritte e strumenti di scrittura di un tempo, passando dalla manualità alla produzione a stampa, in omaggio a quell’arte che ha portato Jesi a distinguersi nell’ambito della scrittura artigianale fatta mediante l’uso dei caratteri mobili.
Grazie alla collaborazione e scambio con lo Studio per le Arti della Stampa del Comune di Jesi, i caratteri mobili saranno infatti preziosi ospiti del Museo Diocesano e oggetti utilizzabili durante il laboratorio.
Fino al 15 marzo, ogni domenica dalle 17 alle 20, i visitatori di ogni età potranno cimentarsi nel gioco-laboratorio sugli strumenti della scrittura.
Ingresso libero e gratuito.
L’iniziativa si inserisce nell’ambito del Grand Tour Cultura 2019 – Passato Futuro: Musei, Archivi e Biblioteche da custodi delle tradizioni a centri di sviluppo per il territorio.
Arte antica e contemporanea a confronto da Francesco da Rimini a Lucio Fontana
a cura di Andrea Dall’Asta e Sara Tassi
30 novembre 2019 – 29 febbraio 2020
Inaugurazione 30 novembre ore 18
Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi Palazzo Bisaccioni piazza Colocci 4 – Jesi
In mostra 15 opere di Francesco e Giuliano da Rimini, Nicola di Maestro Antonio, Lorenzo de Carris, Lucio Fontana, Alberto Burri, Maria Lai e Ettore Frani.
La Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, in collaborazione con il Museo Diocesano di Jesi, ha scelto per la sua mostra invernale, realizzata con prestiti di importanti istituzioni italiane, il tema della ferita, proponendo un percorso espositivo essenziale e al tempo stesso di forte impatto, coprendo un arco cronologico dall’arte medievale a quella contemporanea.
La mostra racconta la ferita di Cristo attraverso alcuni capolavori di arte medievale e rinascimentale: dalla Crocifissione con Vergine Annunciata di Francescoda Rimini alla Crocifissione di Lorenzo de Carrisdetto il Giuda, dal Volto di Cristodi Giuliano da Rimini al Cristo mortonel sarcofago sorretto da due angeli di Nicola di Maestro Antonio; un percorso in cui la ferita, pur nella sua tragicità, diventa luogo di bellezza artistica, estetica, esistenziale e teologica.
Anche nella modernità, in una prospettiva puramente laica, la ferita ha ispirato artisti come Lucio Fontana, dove il taglio nelle diventa l’accesso a un oltre che attende di essere esplorato.
Alberto Burri e Maria Lai hanno poi declinato la ferita come oggetto di ricucitura e di ricomposizione, per creare nuove armonie, inedite relazioni, intensi legami concettuali.
Nelle opere di Burri la povertà dei materiali utilizzati contiene dignità di significato e la scelta della tecnica rappresenta una catartica riformulazione del dolore che lavorato, bruciato, fuso, cucito, assemblato, ri-plasmato dona alla materia una nuova veste. Maria Lai ha concentrato sul gesto del tessere il cuore della sua poetica artistica.
Infine, all’artista contemporaneo Ettore Frani è stata commissionata un’opera appositamente creata per l’occasione, interpretata dall’autore attraverso un intenso e drammatico chiaroscuro.
La mostra ha l’intento di riflettere sulla finitezza umana come possibile varco verso un oltre, affinché le ferite si trasformino in passaggio che ci apre nella fiducia al mondo, agli altri, all’assoluto.
Ingresso libero
Orari di apertura: lunedì – domenica 9:30-13:00 / 15:30-19:30
Il titolo della Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo 2019 ci ricorda che al museo si conservano storie. Storie che possono essere intrecciate con leggende e con la cultura orale dei luoghi e che possono essere raccontate da dipinti, oggetti, statue e, a volte, da persone, attraverso linguaggi diversi a seconda di chi sono gli interlocutori.
Ecco allora che Settimio e Florenzio possono diventare i personaggi di una fiaba.
Domenica 13 ottobre i bambini e le loro famiglie hanno conosciuto Settimio, il protagonista, la sua adolescenza, la sua ribellione, le avventure che lo hanno portato a rifiutare la guerra e a diventare il primo Vescovo di Jesi, ma anche l’antagonista Florenzio, rappresentante dell’Imperatore romano, che si opponeva al dilagare della religione cristiana.
Dato che ciò che caratterizza l’ascolto di una storia in un museo è il fatto di esserci immersi, potercisi muovere dentro e magari prenderne parte, il busto di San Settimio e il dipinto raffigurante il suo martirio sono diventati pretesti per riconoscere i simboli caratterizzanti l’uno e l’altro personaggio. I bambini hanno ricevuto in custodia questi simboli per donarli a due misteriosi Settimio e Florenzio in carne ed ossa, vestiti in abiti d’epoca romana, che li attendevano immobili e muti nell’ultima tappa del percorso.
Occhi stupiti e increduli hanno accompagnato i passi piccoli e incerti, ma necessari per restituire ogni simbolo al personaggio corrispondente. Vinta così la paura di sbagliare, i bambini hanno ricevuto un compito ancora più alto: immaginare uno scambio di battute tra Settimio e Florenzio. I balloon a disposizione si sono pian piano riempiti di parole, emozioni, riferimenti, urla liberatorie e desideri di cambiare l’esito della storia.
Settimio e Florenzio hanno recitato fedelmente i dialoghi scritti dai bambini, mettendo in scena numerosi finali per tutto il pomeriggio, con grandissima empatia da parte di grandi e piccoli.
Un grazie speciale va proprio agli oltre cento partecipanti che si sono messi in gioco e alla squadra che ha lavorato per organizzare tutto questo, che è sempre a disposizione per realizzare attività significative e divertenti per le famiglie, per le scuole e per chi si occupa dell’educazione di bambini e ragazzi.